Non poteva mancare il fumetto nell'espressione della POPART e, di conseguenza, la realizzazione di copertine di album. Capostipite e guru di questo movimento artistico, fu Andy Warhol. Uno studio al quinto piano di un palazzo newyorkese, al 231 East 47th Street, tra il 1962 e il 1968 fu il cuore pulsante di una vera e propria rivoluzione artistica, guidata da un genio. Era The Factory, la "fabbrica", il luogo in cui Andy Warhol creava la magia: nato come punto di ritrovo per artisti, vi orbitarono numerosi personaggi, un vero e proprio entourage per Warhol, che lavorava giorno e notte ai suoi dipinti. Alla Factory vennero create le famose serigrafie, ma non solo: le persone di cui dicevamo prima aiutavano l'artista a creare i suoi dipinti, ma recitavano anche nei suoi film, e, nel cosiddetto "tempo libero" venivano date feste molto frequentate. Lo studio ai tempi era noto anche come "Silver Factory" perché era stato decorato dal fotografo Billy Name con stagnola e vernice argentata, e gli anni passati alla Factory diventarono noti anche come l'Età d'Argento, non solo per il colore del luogo, ma anche per lo stile di vita che si conduceva al suo interno (la stagnola è un riferimento all'uso di droghe). Warhol usava la Factory anche come laboratorio per produrre, chiamiamolo così, merchandising e opere su commissione. Qui creò la copertina del disco di debutto dei Velvet Underground di Lou Reed "The Velvet Underground & Nico", l'iconica banana gialla (che poteva essere pelata, rivelando una 'sorpresa'). Tra l'altro Andy incluse la band, che faceva le prove proprio nello studio, in uno spettacolo che univa arte, rock, immagini, film e ballerini: "Exploding Plastic Inevitable". Nel 1968 Andy spostò la Factory al sesto piano del Decker Building (33 Union Square West), vicino al celebre locale Max's Kansas City. Una curiosità: al di là della 'Factory' originale, anche gli altri studi in cui l'artista ha lavorato hanno portato lo stesso nome. Purtroppo oggi l'edificio che ospitava la Factory non esiste più, ma questo studio resterà per sempre nella leggenda. Qui sotto, riportiamo una serie di cover di album, più o meno famosi, che si rifanno alla POP ART, ma, sopratutto, ed è quello che ci interessa, al fumetto.
Pino Antonelli
The Velvet Underground & Nico
Artista: The Mothers of Invention
Titolo: WeaselsRipped My Flesh
Illustratore: Neon Park - 1970
Artista: Big Brother & The Holding Co.
Titolo: Cheap Trills
Illustratore: R. Crumb - 1968
Artisti vari, Titoli vari
Illustratori: John Pruitt, David Antsey, Neal Adams, Keith Davis, Neon Park, Glenn Ross, Jim Fitzpatrick,
Andrew Butcher, Plastoc Dogs Graphics, Chris Frayne
anni: 1971 - 1975
Artista: Quicksilver Messenger Service a The Avalon Ballroom
Illustratore: Rick Griffin - 1970
Artisti: Vari, Titoli vari
Illustratori: Paul Gruwell
anni: 1960 - 1967
Artisti: sx. Beans
Titolo: Beans
Illustratore: John Van Hamersveld - 1972
Artisti: dx.Jimmy McGriff
Titolo: Black Pearl
Illustratore: John Van Hamersveld - 1972
Warner Brothers Music Show - 1971
Titolo: Aragon Ballroom
Illustratore: Jayzey Lynch - 1970